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Le aree di stampaggio

La realtà odierna del mondo dello stampaggio è caratterizzata da una dinamica soggettiva dell’attrezzista, nel senso che le condizioni di stampaggio non derivano solo dal modo col quale lo stampo è stato progettato, ma anche da certi parametri macchina impostati dall’attrezzista, il quale, inconsapevolmente, può creare “condizioni di stampaggio” diverse da una produzione a quella successiva.
Queste “condizioni” sono rappresentate dalle “aree di stampaggio” che sono definite da un “rettangolo” delimitato da due valori di velocità d’iniezione e dai due valori corrispondenti di pressione, entro i quali l’attrezzista cerca di raggiungere un livello accettabile di qualità del pezzo, compatibilmente con i ristretti margini di manovra dell’area di stampaggio.

I limiti delle aree di stampaggio

Le “aree di stampaggio” sono imposte e delimitate da una lunga serie di difetti che si presentano sul pezzo e che impediscono lo stampaggio al di sotto, o al di sopra, di certi valori di velocità o di pressione d’iniezione. Per maggiore chiarezza, sono elencati tutti questi difetti che, in un certo senso “avvolgono” l’area di stampaggio, limitando le possibilità di ricercare migliori condizioni di lavoro, per ottenere una migliore qualità sul pezzo e migliori tempi di ciclo.

La finestra di stampaggio

Analizzando la formazione delle “aree di stampaggio” e le modalità con le quali tendono ad ampliarsi, man mano che la pressione d’iniezione scende mentre sale la velocità, ci si pone la domanda se non vi sia un’“area di stampaggio” ideale, e la più ampia possibile, per garantire un più ampio margine di manovra nello stampaggio. La risposta positiva porta alla “finestra di stampaggio” la quale è definita da tre dati di stampaggio del materiale, da un dato stampo e da un altro dato che proviene dall’esperienza.
La “finestra di stampaggio” è l’“area di stampaggio” scientifica, e cioè la massima area entro la quale si possono regolare i parametri per raggiungere le migliori condizioni che consentono di realizzare al meglio lo scopo dello stampaggio.

Vista laterale della finestra di stampaggio

La “finestra di stampaggio” ha due “viste”: quella “frontale”, definita al punto precedente, e quella “laterale” che serve per illustrare come il dimensionamento delle cavità stampo può favorire o impedire la possibilità di trasformare un’“area di stampaggio” nella “finestra di stampaggio”.
Inoltre, in questa vista e per ogni tipo di materiale, si mostrano i valori delle postpressioni massime e minime che definiscono i lati orizzontali superiore e inferiore della “finestra di stampaggio”.

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